Non si può spegnere la luce sui percorsi di cura nei confronti di chi è sopravvissuto a tortura e a trattamenti disumani!

Non si può spegnere la luce sui percorsi di cura nei confronti di chi è sopravvissuto a tortura e a trattamenti disumani!

Siamo consapevoli che, nell’attuale momento storico, istituzioni e alcuni strati della società preferirebbero che le persone delle quali ci occupiamo quotidianamente morissero in mare o dissanguate all’interno delle carceri libiche profumatamente pagate dai governi italiani.

Siamo consapevoli, altresì, del totale disinteresse da parte delle istituzioni nei confronti del delicato lavoro che svolgiamo, gratuitamente, all’interno dell’equipe sociosanitaria per l’emersione, la diagnosi, la presa in carico dei sopravvissuti a tortura. Il Centro rappresenta una realtà unica non solo in Calabria ma in tutto il Sud Italia. Nato nel 2012, ad oggi ha garantito percorsi di riabilitazione fisica e psicologica nei confronti di oltre 900 richiedenti e titolari di protezione internazionale sopravvissuti a tortura e a violenza estrema.

Una realtà che dovrebbe essere motivo di orgoglio per la Regione Calabria e per l’ASP di Cosenza ma che invece viene accolta, da sempre, con freddezza e cinismo da parte dei firmatari del Protocollo di Intesa. Quel cinismo nel quale siamo incorsi nella giornata del 7 Febbraio, quando abbiamo appreso della decisione da parte della Regione Calabria di sospendere l’erogazione dell’energia elettrica all’interno dell’area nella quale opera l’equipe sociosanitaria.

Una decisione, questa, che mortifica il nostro operato e che mette a rischio il doloroso percorso di riabilitazione dai traumi da tortura nei confronti di richiedenti e titolari di protezione internazionale. Non è nostra intenzione arretrare di mezzo passo rispetto al nostro operato nei confronti di persone estremamente fragili e traumatizzate, spesso considerate dalle istituzioni e dalla società alla stregua di rifiuti e scarti umani. Auspichiamo una solerte risoluzione della questione da parte della Regione Calabria nella ferma convinzione che al nostro posto resteremo!

Equipe sociosanitaria-sopravvissuti a tortura

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