Emergenza sanitaria senza fissa dimora

Emergenza sanitaria senza fissa dimora

DISARMANTE!

E’ l’unica parola che può ben sintetizzare il comportamento del Comune di Cosenza in tutta la questione riguardante la tutela delle persone senza fissa dimora presenti in città.

Dopo numerosi solleciti, formali ed informali, inviati a comune di Cosenza, Comune di Rende e Prefettura, e dopo alcuni incontri avuti con l’Assessore al welfare di Cosenza Alessandra De Rosa, di cui abbiamo informato a metà aprile, si sono succeduti numerosi altri incontri in cui si è cercato di incalzare l’amministrazione affinché si concretizzassero azioni che, da una parte, potessero essere più o meno risolutive per la situazione di particolare emergenza sanitaria che si sono trovati ad affrontare i senza fissa dimora presenti nel territorio comunale, dall’altra, riuscissero ad avere un più ampio respiro, finalizzando le stesse ad una presa in carico continuativa e strutturata da parte del Comune.

Si è, dunque, effettuato un primo censimento delle persone senza dimora contattate dalle realtà presenti con unità di strada; si sono trovate alcune strutture ricettive, ai tempi chiuse, che avevano dato la propria disponibilità per “accogliere” temporaneamente i senza dimora disponibili a una situazione alloggiativa; si è ragionato sul fatto che tale soluzione dovesse essere una soluzione ponte, pagata con i 30.000 euro del Fondo Povertà ad immediata disposizione del comune, che avrebbe condotto a interventi più strutturati e a lungo termine, prendendo in riferimento ogni singolo caso; è stato più volte ribadita l’eventualità dell’avvio del progetto Avviso 4, relativo alla strutturazione di un’unità di strada e di processi di housing first e housing led, che sarebbe dovuto partire già nel 2019, ma mai attivato.

Tutto questo solo dietro ripetuti solleciti e con un estremo ritardo sempre giustificato dal “cambio di dirigente”. Come se i cittadini dovessero giustificare l’incompetenza e la disorganizzazione di chi dovrebbe coordinare e gestire un Settore così delicato e importante come il welfare solo perché “la nuova dirigente deve studiare bene il caso: lei deve firmare la determina con avviso pubblico per le strutture ricettive del territorio disponibili alla sistemazione temporanea delle persone senza dimora prese in carico dal Servizio sociale.”

L’ultima comunicazione in tal senso, in cui si diceva che la stessa dirigente stava vagliando la bozza di determina, è arrivata il 21 maggio. Ad oggi ancora non è stato fatto nulla.

Quello che è chiaro da tutto quanto sopra riportato in maniera molto sintetica è che, per l’ennesima volta, il Comune di Cosenza ha dimostrato la propria volontà nel non perseguire azioni concrete nei confronti di situazioni non spendibili dal punto di vista elettorale. Ha esibito la propria arroganza rimandando continuamente l’avvio delle suddette attività e mostrando una continua mancanza di rispetto nei confronti dei propri interlocutori.

E mentre la Dott.ssa. Fittante vaglia e studia, le persone continuano a rimanere per strada con la sola, pur fondamentale e meritoria, assistenza delle realtà autorganizzatesi. Mentre da due mesi si aspetta un avviso pubblico ad oggi ancora non pubblicato, c’è chi chiede costantemente e semplicemente di essere ascoltato.

Pensando meglio a quanto sopra riportato, c’è un’altra parola che potrebbe descrivere chiaramente quanto sta accadendo:

VERGOGNA!

Ambulatorio Medico “Senza Confini – Grandinetti”, ASGI – Sezione Calabria, Associazione “La Kasbah”, Auser Cosenza, Campagna Lasciatecientrare, Casa dei Diritti Sociali, Cosenza in Comune.

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