18 FEBBRAIO | ORE 9:30 | 11:30
I percorsi di integrazione dei titolari di protezione alla luce della Legge 18 dicembre 2020, n. 173 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130)
– Dall’accoglienza all’integrazione: approcci, responsabilità, risorse
– Sistema dedicato o welfare universale?
– Il ruolo delle istituzioni e del terzo settore
– La dimensione locale: le equipe multidisciplinari come luogo pubblico di programmazione e intervento
Destinatari: figure dirigenziali di enti locali (servizi sociali, politiche abitative ecc), di enti di formazione, di agenzie per il lavoro, di enti del terzo settore impegnati nell’ambito della tutela-accoglienza-integrazione, altri soggetti competenti
Obiettivi: sensibilizzare gli enti alla costruzione di luoghi pubblici di confronto e decisione sulle “politiche locali di integrazione”, necessari anche per una razionale e lungimirante gestione delle risorse (per es. servizi pubblici di welfare potenziati da progetti FAMI o di altri fondi pubblici/privati); gettare le basi per la costituzione-consolidamento-formalizzazione delle equipe multidisciplinari per l’integrazione e facilitare la successiva partecipazione degli operatori di questi enti.
Formatore: Michele Rossi
REGISTRAZIONE
4 MARZO | ORE 9:30 | 11:30
Il rifugiato: da oggetto a soggetto delle politiche e dei servizi per l’integrazione
– Rimettere al centro il titolare di protezione per superare i rischi di assistenzialismo, vittimizzazione, abbandono
– La progettazione individualizzata “con” (e non “per”) il rifugiato: dalla stesura del PIIT, alla co-costruzione del percorso, agli strumenti di valutazione
– Il ruolo degli operatori e dei servizi: scaffolding, fading, coaching
– Il ruolo dei tutor e delle reti sociali protettive
Destinatari: operatori degli enti partner (impegnati nel progetto àncora 2.0, nel SAI o in altri progetti simili), operatori di altri enti pubblici e del terzo settore impegnati nell’ambito della accoglienza/integrazione dei titolari di protezione, operatori potenzialmente o già coinvolti nell’equipe multidisciplinare, operatori/volontari di associazioni culturali, circoli, cooperative impegnate anche in altri ambiti.
Obiettivi: mettere in discussione il tradizionale approccio asimmetrico alla relazione di aiuto in favore di un approccio più emancipante; tradurre in strumenti e linee guida operative il necessario spostamento sulla soggettività e protagonismo del rifugiato; incardinare la dimensione delle relazioni sociali (intra- e inter-culturali) nel lavoro sociale di tutela e integrazione.
Formatrice: Silvia Vesco
REGISTRAZIONE
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