Orto migrante

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L’agricoltura naturale è basata su una natura libera da intromissioni ed interventi umani. Si batte per ricostruire la natura dopo la distruzione causata dalla “conoscenza” e dalle azioni umane (…)

Masanobu Fukuoka

L’azienda agricola “Orto Migrante soc. agricola” società semplice, è nata nel dicembre del 2012 e svolge attività agricola ed attività agricole connesse. Essa è composta da due rifugiati politici provenienti dal Togo e dal Burkina Faso che, avendo subito sulla propria pelle lo sfruttamento della manodopera immigrata in agricoltura e, contestualmente, compreso le potenzialità del comparto, hanno inteso mettersi in gioco per promuovere un’alternativa al fenomeno dello sfruttamento dei migranti in campo agricolo e per favorire la loro integrazione socio-economica nel contesto locale. Come noto, infatti, in Calabria la percentuale di lavoratori immigrati impiegati in agricoltura è altissima e le condizioni di vita e di lavoro cui essi sono sottoposti sono spesso preoccupanti. Giovani che migrano alla ricerca di una nuova vita, lontana da guerre, povertà e regimi dittatoriali, si trovano a dover fronteggiare una realtà spesso ancor più ostile, in cui fenomeni quali il caporalato, sfruttamento e irregolarità contrattuali al limite dello schiavismo, sono all’ordine del giorno. A fronte di tale preoccupante situazione, si è inteso creare un’alternativa a tale modello, una forma di riscatto per coloro che vi partecipano, una buona pratica per l’inserimento socio-economico e l’avviamento al lavoro autonomo degli immigrati presenti in Calabria.

Ma obiettivo ancor più ambizioso è raggiungere tali finalità promuovendo un modello di agricoltura naturale, basato sulla creazione di orti sinergici in permacultura, sulla rotazione delle colture, sul sovescio, sul compostaggio, seguendo la filosofia di Masanobu Fukuoka. A tal proposito, Orto Migrante ha sottoscritto nel c.a. con l’Associazione Culturale Multietnica La Kasbah Onlus, Strade di Casa Società Cooperativa Sociale Onlus e Centro Internazionale Crocevia Calabria un protocollo di intesa “Il Giardino delle diversità” per la creazione di una “micro-filiera sociale” in cui tutti i partner coinvolti, basandosi sul concetto del mutuo-aiuto, concorrono a sostenersi nel creare un luogo multiculturale e multi-colturale in armonia con la natura, in cui sviluppare processi di produzione agricola basati su metodi di produzione naturale, sinergica ed in permacultura; agevolare l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati mediante la produzione e commercializzazione di prodotti agricoli; promuovere attività didattiche e ludico-ricreative in campo agricolo; sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche legate all’ambiente e alla salvaguardia della biodiversità; creare momenti di incontro e confronto sul sistema di accoglienza per rifugiati politici e richiedenti asilo in Calabria e sui vari conflitti in corso; promuovere attività finalizzate all’integrazione di soggetti provenienti da diversi contesti socio-culturali.

Ad oggi, l’azienda opera prevalentemente sui terreni adiacenti “la Casa dei Migranti”, su cui sono state montate 3 serre, di cui due destinate alla produzione agricola e una alla riproduzione di sementa, e realizzati numerosi bancali per la realizzazione di orti sinergici ed in permacultura. In esso sono coltivati verdura e ortaggi di stagione, per lo più autoctoni locali, le cui sementa sono state donate dal Centro Internazionale Crocevia Calabria, che si occupa di salvaguardare, recuperare e diffondere presso le aziende locali le antiche sementi contadine calabresi. Su tali terreni sono stati, inoltre, impiantati: peschi, piante di olivo, meli, peri, albicocchi, susine e ciliegi, piante di agrumi (arance e clementini), nonché alberi da frutto minori, tra cui il Kaki, il Nocciolo, il Fico, il Melograno, il Mandorlo e il Kiwi.